Nel 1894 Mark Twain si trova sull'orlo della bancarotta a causa di un investimento fallimentare per una macchina tipografica 'rivoluzionaria'. Nel tentativo di far fronte a un debito equivalente a circa 2 milioni di dollari attuali, nel 1895 intraprende un lungo viaggio in piroscafo attraverso l'Impero britannico, tenendo conferenze nei principali possedimenti inglesi. L'opera è il diario di questa straordinaria esperienza, pubblicato per la prima volta nel 1897 e finora mai tradotto integralmente in italiano. Mark Twain ci offre un'acuta rappresentazione del mondo coloniale alla fine del sec. XIX, che non rinuncia a smascherare e criticare razzismo, imperialismo e zelo missionario. Nel solco della grande letteratura di viaggio, un libro brillante e sontuoso che sorprende per la sua mole di riflessioni filosofiche, sociali, antropologiche, con qualche virata verso la religione, la politica, fino alla botanica e la zoologia. Un'avventura alla scoperta del mondo senza mai nascondere, come ci ricorda lo stesso Mark Twain, gli aspetti più veritieri della realtà: "Quando ricordiamo i dettagli di quella straordinaria avventura, ci meravigliamo nel constatare quali audaci possibilità la realtà può prendersi liberamente nel modellare una storia, in confronto ai modesti piccoli rischi abituali consentiti alle opere di fantasia".