La mattina del 25 maggio 1928 il dirigibile Italia, partito da Milano un mese prima per una spedizione al Polo Nord, precipita sul pack. A bordo ci sono quindici persone, oltre al comandante, il generale Umberto Nobile. Nell'urto dieci membri dell'equipaggio vengono scaraventati sui ghiacci, mentre il dirigibile si risolleva e sparisce tra le nubi portandosi via, per sempre, gli altri sei uomini. I naufraghi raccolgono sul pack una tenda, un sacco a pelo, una rivoltella con cento colpi, una stazione radio, cartucce da segnalazione e viveri. Con questi mezzi sopravvivranno tra i ghiacci per quarantotto giorni, al riparo di quella Tenda Rossa che li consacrò alla storia. Affronteranno il gelo, la solitudine, la perdita dei compagni, i fallimenti dei tentativi di soccorso, le derive, le febbri, gli orsi, ma soprattutto la paura di essere dimenticati e la delusione per un sogno svanito. L'ingegner Felice Trojani era uno di loro, uno di quelli che tornarono a casa e poterono raccontare la verità sull'ultimo volo del dirigibile Italia e sulle storie del suo equipaggio.