Reportage di una breve visita in Albania (1959). Il libro conferma la fuoruscita di Fiore dall'orizzonte della provincia meridionale, anche se la conoscenza dei paesi stranieri è finalizzata a individuare efficaci terapie per la loro cura: tanto più perché fra il "Paese delle aquile" e il nostro Mezzogiorno esistono profonde affinità economiche e sociali, ma anche di civiltà e di cultura. Inoltre queste pagine ebbero il merito di perorare la causa dell'amicizia italo-albanese, i cui vantaggi sono lucidamente compresi da Fiore in anticipo sui tempi, e che si realizzerà infatti soltanto decenni più tardi, in un mutato contesto storico-politico. Infine, questo diario di viaggio costituisce una testimonianza importante della stagione finale dell'impegno etico-civile del grande meridionalista: una stagione scarsamente indagata dagli studiosi, e che pure getta nuova luce sul significato della sua parabola umana e intellettuale, nonché sull'attualità del suo insegnamento.