Il "Viaggio in America" di Alexis de Tocqueville è il backstage de "La democrazia in America", l'opera più celebre del pensatore politico francese, nella quale è spiegato il funzionamento delle democrazie moderne. Il viaggio nasce probabilmente dalla delusione per il cambio di regime in Francia nel 1830, quando ai Borboni succedono gli Orléans. Di origine aristocratica ma di sentimenti liberali il giovane magistrato decide di partire per gli Stati Uniti per studiarne il sistema penitenziario. Arrivato a New York l'11 maggio 1831 con l'amico Gustave de Beaumont compie un itinerario che lo porta a toccare le principali città americane (Boston, Philadelphia, quelle del Sud, New Orleans, Washington), ma anche ad attraversare foreste vergini, deserti, a entrare in contatto con la wilderness. Il viaggio è costellato da un'infinità di incontri - si potrebbe dire che Tocqueville inventa attraverso questa esperienza il giornalismo d'inchiesta - che gli servono per comprendere i meccanismi di funzionamento di una democrazia, di una società di uguali. Il suo interesse è concentrato sule forme di integrazione, sulla religione, sul fenomeno della schiavitù. Tocqueville anche in questi appunti di viaggio si rivela un grande scrittore, attento a cogliere i dettagli di un organismo sociale attraverso la vita degli individui. Quando riparte per l'Europa il 20 febbraio 1832 ha capito che l'avvenire dell'uomo sarà determinato nel Nuovo Mondo.