Severino Di Giovanni è un tipografo originario delle Marche, sbarcato in Argentina negli anni Venti del Novecento. Anarchico convinto, sarà giustiziato nel 1931 dopo essersi reso protagonista di una serie di attentati e rapine. Trascorso quasi un secolo, Tito Barbini parte per Buenos Aires sulle tracce di Severino e di América Scarfò, che fu la sua compagna di vita e di ideali. Il diario di questo viaggio oltreoceano diventa così la cronaca di una storia d'amore febbrile e romantica, e allo stesso tempo di una cruda e disperata vicenda di lotta politica. Pagine che scorrono in bilico tra passione e poesia, proprio come un intenso tango argentino.