A metà tra diario di viaggio e pamphlet filosofico, il "Piccolo trattato sull'immensità del mondo" raccoglie le impressioni, i pensieri e le avventure di Sylvain Tesson durante le sue molte peregrinazioni. Tesson è innanzitutto un nomade dei tempi moderni, e i suoi viaggi sono un inno alla libertà: all'avventura nelle steppe asiatiche, in Tibet, nelle foreste di Francia, si arrampica a mani nude sulle grandi cattedrali europee. Perlopiù cammina o cavalca, bivacca sopra un albero o sotto un ponte, vaga in cerca della meraviglia e della gioia e invita il lettore a fare altrettanto - a scoprire i piaceri del nomadismo e del vagabondaggio. Il suo "Piccolo trattato" è al contempo un antidoto alla società digitale e un'ode a un'esistenza spesa nella natura, un elogio della lentezza e un diario romantico contro l'ordine costituito.