"Qui si crede, evidentemente, nella terra e nel cemento, si crede nelle api, nei laghi e nelle ciminiere, si crede che davvero dio stia troppo in alto e lo zar troppo lontano perché possano cambiare il fango in oro e i fiumi in latte. Qui siamo all'estremo lembo d'Europa e i miracoli non avvengono. Ci sono i monti e il vento e la terra rimane bassa, nonostante il cielo altissimo. Qui il vecchio continente cede il passo ad un continente ancor più antico e tutto si trasforma, immobile, in un movimento lentissimo come tutte le giostre di soli e lune. Il pastore errante di Leopardi continua a cantare e a chiedere, ogni notte. E non si sente risposta alcuna, se non lo stormire delle foglie d'argento e il profumo dei tigli, in una nebbia surreale e candida che ora si è levata e copre tutto. Pare dicano che forse non è così funesto a chi nasce il dì natale, se si ha il senso della terra e la linfa nelle vene."