Qui il viaggio non è solo una felice metafora, si concretizza in paesaggi, lingue, culture, che l'Autore incontra e ci fa incontrare, restituendoci le esperienze, le impressioni, i momenti folgoranti di un percorso dall'Europa dell'Est alla Penisola Iberica, dall'America latina all'Asia profonda. «Ovunque molti poveri, con la loro genuina bellezza», scrive. Traducendo in poesia il suo incontro con la vastità del mondo, ce ne propone frammenti degli antichi splendori e del contraddittorio presente. Un invito a guardare nelle pieghe, scorgendovi le persone che resistono al richiamo del sistema, il quale le vorrebbe produttrici e consumatrici di «cose inutili o impossibili». Un inno, anche, alle sinergie vitali fra l'ambiente e l'umanità.