Fino a qualche anno fa le mete turistiche obbligatorie erano Roma, l'ombelico del mondo; Firenze, la cultura ed il rinascimento; Venezia, il lusso e il mistero; Capri, il mare e i Faraglioni o Madonna di Campiglio, la montagna e lo sci. Oggi, anche se queste località non hanno perso il loro fascino, stiamo tuttavia scoprendo un nutrito gruppo di viaggiatori sempre più attratto non solo dalle risorse storico paesaggistiche, ma anche dalla gastronomia e dai vini di quei territori. Nel tempo libero il consumo di questi prodotti diventa un modo di riappropriarsi di legami atavici tra individuo e società, visita a cantine e scoperta di produzioni artigianali. Se poi si soggiorna in Costiera amalfitana ci si accorge di come si confondono due stili, due civiltà: fra le montagne dense di castagni, v'è la realtà rurale e contadina che coltiva campi, vigneti, limoneti; sulla costa i traffici, il commercio marinaro, la pesca quotidiana. Da qui l'idea di questo volumetto.