Con la bicicletta si possono ripercorrere tracce, risalire indietro nel tempo e scavare dentro la propria storia. Questo viaggio ha un punto di partenza lontano: un fascio di lettere che due fratelli, Renato e Riego Milan, artiglieri del 3° Reggimento Alpini, nell'inverno del 1942-43 spedirono dal fronte russo alla loro famiglia. Due alpini che, come molti, dalla campagna di Russia non tornarono più. Queste lettere sono rimaste a lungo chiuse in un cassetto, fino a quando, settant'anni dopo, un lontano nipote ha inforcato la bicicletta e ha deciso di andare a ripercorrere "la strada per il Don". Ne è nato un viaggio in solitaria attraverso Serbia, Romania, Ucraina, Russia, per lo più in bici ma, nei tratti più monotoni, anche in treno, in pullman, in autostop per un totale di oltre 4000 chilometri. È stata una lunga traversata, prima lungo il Danubio, poi sulla costa del Mar Nero, fra campi che si perdono nell'orizzonte, grandi città come Bucarest e Kiev, o piccoli villaggi della povera campagna ucraina e russa. Fino al Don, idealmente la meta del viaggio e della memoria. Prendendosi tutto il tempo per incontrare, ricordare, pensare.