Era l'11 luglio del 1903, quando l'autore, alle due di un pomeriggio rovente, in sella alla sua bicicletta, partiva da Milano per raggiungere Bellaria. Impiegò cinque giorni. La prima parte del racconto è dedicata alla descrizione del viaggio e dei luoghi attraversati (tra le quali Lodi, Piacenza, Parma, Reggio, Rubiera, Modena, Pavullo, Lama Mocogno, Abetone, San Marcello Pistoiese, La Porretta, Savignano, San Mauro Pascoli, Ravenna, Mandriole e Comacchio); la seconda a Bellaria, il luogo dove tutto è rimasto genuino e dove la vita scorre in modo armonico tra lavoro e felicità. Panzini descrive tutto nei dettagli, dai luoghi alle persone incontrate durante il suo percorso, aggiungendo opinioni personali, sentimenti e un pizzico di ironia che rende ancor più gustosa la lettura. Panzini ci restituisce un affresco dell'Italia nel primo Novecento ancora oggi emozionante e ricco di riflessioni.