Alfredo Panzini, scrittore poliedrico, saggista, critico letterario, accademico e lessicografo, è stato uno dei grandi protagonisti della cultura italiana nella prima metà del Novecento. Allievo di Giosuè Carducci, esordì nel 1893 con il romanzo Il libro dei morti, al quale seguirono altre numerose opere. Godette di grande stima e di importanti riconoscimenti internazionali, tanto che la critica statunitense lo celebrò come il miglior scrittore di prose italiane. Panzini era solito trascorrere a Bellaria le vacanze estive. E su Bellaria come "meta" è incentrato il romanzo "di viaggio" La lanterna di Diogene, che, pubblicato nel 1907, lanciò Panzini all'attenzione sia della critica che del grande pubblico. È il racconto di uno spensierato viaggio di cinque giorni in bicicletta compiuto dall'autore da Milano a Bellaria: una fuga dalla città verso la libertà della campagna. Lasciandosi alle spalle il caos della metropoli, la scuola, le lezioni, gli esami, armato solo della propria pipa, della sua vecchia bicicletta e di un piccolo bagaglio, Panzini incontra piccoli borghi e città, colline e pianure, ma soprattutto una serie di disparati personaggi caratterizzati da grande umanità.