«Viaggio e sogno si congiungono, incedono insieme, l'andare non ha solo una dimensione fisica ma esistenziale, sociale, politica. Una ricerca per sostituire il ritmo personale alla norma. Una voglia di stupore che si credeva perduto. L'altro luogo cercato è anche un affrancarsi dal gravoso ruolo di identità innescato da questa società di consumi e di rappresentazioni. Viaggiare è un ingegno per trovare la nostra collocazione, la propria comunità ideale, oltre l'orizzonte possiamo incontrare l'imponderabile che già si forma nei nostri pensieri e ci rende pionieri, già quindi promotori di visioni possibili. Per Hermann Hesse è "L'azzurra lontananza" per me è stato l'inizio di una rivolta».