Pedalare lungo l'Isonzo, dalle sorgenti, sulle pendici delle Alpi Giulie slovene, alla foce dell'Adriatico, significa conoscere, con passo lento, riflessivo e curioso, un territorio che per millenni ha plasmato la propria identità storica e culturale nel confronto tra le diversità. Area di confine, ma anche di transizione tra Mediterraneo e Mitteleuropa, la valle dell'Isonzo ha accolto genti di lingua e cultura differenti e ne ha vissuto gli scambi, le fratellanze, le migrazioni e, spesso, i conflitti, come la Grande Guerra. Di quell'immane tragedia, cento anni dopo, sono conservati i segni nei musei all'aperto, nelle trincee, nei cimiteri militari, nei monumenti ai caduti. Questa guida e il silenzio leggero della pedalata del cicloturista sono un rispettoso e intelligente omaggio a quella memoria.