Un salto indietro nel tempo ci porta nel 1973. L'Autore racconta la storia, veramente accaduta più di mezzo secolo fa, di una squadra di 11 amici ravennati che da Ravenna decidono di fare una gita al Sud e precisamente a Tropea, perla della Calabria. Sono anni in cui tecnologia e comunicazioni respirano ancora la loro età della pietra. Forse è proprio questa la ragione che rende questo gruppo di ventenni una realtà solidale, senza invidie, ricca di fantasia che mettono a disposizione di un genuino divertimento. I lettori più anziani si immedesimeranno facilmente nell'ambientazione d'epoca con inevitabile nostalgia. I lettori più giovani verificheranno come l'assenza degli attuali strumenti informatici possa migliorare le relazioni, le amicizie e la voglia di stare insieme. Ma la sorpresa più grande è che l'Autore, da 15 anni malato di SLA (malattia progressiva che annienta il neurone del moto provocando la paralisi dei muscoli del corpo), abbia saputo usare, per scrivere, una straordinaria invenzione informatica, documentata qui dalle fotografie in prima e seconda bandella, foto che testimoniano tale miracolo della scienza, e soprattutto della volontà umana. Con un programma ipertecnologico, Manlio Malatesta combatte la SLA usando il mouse senza l'utilizzo delle mani ma solo con il movimento di un labbro. Si appone un punto nero sul labbro inferiore e su di esso viene puntata la telecamera esterna del computer. Il puntatore labiale viene riconosciuto come mouse. Così, muovendo il "labbro-mouse" su una tastiera virtuale, Manlio riesce a scrivere in modo "lento ma efficace".