Spesso si sente dire che la vera Sardegna sia quella dell'interno. Ma l'isola ha una cultura antichissima e affermare una cosa simile significa cancellare qualche millennio di Storia. Il luogo comune è nato per abbatterne un altro, quello della regione considerata per il "solo mare", diventando presto una gabbia ancor più riduttiva per un mondo così complesso e sfuggente. Il vero sardo lo sa bene, ed evita il folclore fuori contesto più di quanto faccia a ferragosto con le spiagge affollate. Il vero sardo è consapevole della propria molteplicità, della Sardegna di mare e di stagno, di piana e montagna. Riconosce il valore delle sue origini, ma non si sente un'emanazione diretta degli antenati nuragici. Perché come notava già a suo tempo Grazia Deledda, i sardi dal glorioso passato sono approdati all'oggi dopo un percorso di contaminazioni. Questo libro, partendo dalle origini che hanno iniziato a forgiare un popolo, procede per luoghi, monumenti e altri oggetti concreti da vedere, toccare e ascoltare. Aspetti indicativi di ogni fase di formazione identitaria, che ricompongono pezzo dopo pezzo il grande mosaico della sardità, contro ogni riduzione a qualsiasi specifico territoriale. La Sardegna come non l'hai mai conosciuta; le domus de janas nella tradizione autoctona; Sant'Imbenia, verso una sorta di cultura sardo-fenicia; facciamo che eravamo (anche) fenici; nel ricordo di Emilio Lussu ad Armungia; il borgo del primo carbone; le miniere di Buggerru nel primo sciopero generale; le antiche tonnare di Stintino a nord e di Portoscuso a sud; l'industria del sughero a Calangianus; da tombe prenuragiche a chiese paleocristiane; la prima chiesa gotico-catalana dell'isola; l'Incontro dei tre morti e dei tre vivi nel Medioevo bosano; pittori sardi e spagnoli ad Atzara; tutti i costumi della Sardegna per sant'Efisio e per il Redentore; dalla capanna nuragica all'architettura pastorale; alle terme tra storia e benessere; la Sardegna in miniatura