Pubblicato per la prima volta nel 1904 e rapidamente tradotto in inglese, francese e tedesco, questo volume diede inizio alla tradizione della letteratura di montagna in Italia. Tra realtà e leggenda, Rey descrive i luoghi e gli abitanti, gli artisti e gli studiosi che da tutta l'Europa furono attratti dal monte, racconta i sacrifici e le sofferenze morali e fisiche che accompagnarono i numerosi, caparbi tentativi di conquista della vetta da parte dei protagonisti più diversi, dalle guide della Valtournanche all'abate Gorret, fino alla vittoria finale dell'inglese Whymper nel 1865. Non meno coinvolgenti sono le pagine autobiografiche in cui l'autore racconta i suoi rapporti con il Cervino, che segnarono la sua esistenza. Pagina dopo pagina le parole si fondono con i disegni di Edoardo Rubino e con le riprese di Vittorio Sella e dello stesso Rey, che usa la fotografia come strumento di narrazione dell'epopea alpina.