Nella seconda metà dell'Ottocento quando, attraverso l'invenzione delle rappresentazioni panoramiche, dei grandi globi e della fotografia, esplode la diffusione dell'immagine geografica, in una tersa mattina di primavera un ignoto viaggiatore, salito sul monte a picco sul mare di Porto Venere e delle Cinque Terre, assiste a un fenomeno straordinario: l'amphiorama, ovvero la vista dell'intero pianeta. Darà poi alle stampe la descrizione dei particolari realistici e inauditi delle terre che la visione gli aveva mostrato: le isole mediterranee e gli esotici arcipelaghi tropicali, le sconfinate distese della taiga e dei deserti asiatici, gli altipiani africani e perfino il Polo artico del quale descrive ogni anfratto disegnandone la "vera" mappa... Artificio letterario sotto la suggestione del passaggio di una cometa o frutto di una follia geografica? In questo libro viene rivelata l'identità dell'autore e ricostruita la genesi di un testo - di cui si propone la traduzione completa che da allora non ha cessato di impressionare i lettori.