Cosa accade nella mente quando si viaggia? E, prima ancora, cos'è un viaggio? Cosa ci spinge a partire? Come si sviluppa la conoscenza del mondo e di noi stessi nel momento in cui si è lontani da casa? Quali sono le emozioni, i sentimenti e gli stati d'animo che caratterizzano ogni esplorazione? E poi, perché mettersi in cammino ha a che fare con la spiritualità? Se le basi psicologiche del viaggiare sono in gran parte oscure tutt'oggi, ecco un libro che per la prima volta riesce a fare chiarezza in materia, proponendo un affascinante percorso interpretativo tra psicoanalisi e poesia, tra psicologia dello sviluppo e letteratura. Una narrazione nuova, originale ed avvincente che, grazie alla raffinata scrittura di un autore d'eccezione, consente di consolidare un'intima convinzione: viaggiare non è solo un movimento nello spazio ma anche dentro noi stessi; un movimento che, sulla cresta di vertiginose distanze interiori, è destinato a condurci verso aree remote della nostra mente.