Marassi, periferia di Genova, quartiere di palazzoni residenziali alti nove, dieci piani, dai colori sbiaditi. Balconi dappertutto, di emergenza, di salvataggio, come se chi abita lì dentro vivesse in apnea. Marassi è un quartiere da cui è meglio partire che arrivare. Lo sa bene Maurizio. Sono gli stessi palazzi a suggerirglielo. "Salvati" sembrano dirgli. Il desiderio di una vita altrove diventa urgenza, il richiamo della montagna irresistibile. Fino a farsi malessere. Ma anche in montagna qualcosa non va. Anche da lì ben presto scopre che deve partire. Come se nessun luogo potesse mai essere l'ultimo. Come se all'inquietudine non ci fosse mai fine. Così, Maurizio si mette in viaggio. Ma il suo è un viaggio a piedi, dentro la vita, cominciato quando era un bambino tormentato e cercava qualcosa che, avrebbe scoperto poi, gli sarebbe mancato per sempre. "Non esiste un posto al mondo" è l'esordio letterario di Maurizio Carucci, un libro in cui la parola vorrebbe spesso farsi silenzio, un libro di cammino e di sosta, di ombra e di luce, una storia capace di metterci in contatto con la parte più smarrita del nostro Paese. E della nostra anima.