«Carlo V al castello di S. Alessio vuole essere, più che un romanzo, un diario di viaggio, un racconto ricco di movimento, una sorta di pamphlet, che si sofferma soprattutto su quel tratto di lido meraviglioso che guarda ad Oriente fra Capo Alì e capo Sant'Alessio, lungo la riviera Jonica in Sicilia, dove storia, arte e cultura convivono ancora in una eccezionale sintesi suggestiva. La Storia, nella rivisitazione fantastica di un periodo e di un ambiente, come in un'atmosfera di grande respiro cinquecentesco, tra le righe di una lettura scandita da una miscela di giochi verbali, finisce per dar spazio alla fantasia e a qualche menzogna (...)»: con queste parole l'autore presenta il suo lavoro. Storia, mito, leggende, suggestioni: tutto questo gravita attorno a Carlo V e al suo viaggio in Sicilia. Nella splendida cornice del castello di Sant'Alessio, in un'ambientazione e un paesaggio da favola, si consuma un brutale stupro: ecco l'ossimoro che aiuta a tratteggiare una personalità contraddittoria e contorta, in cui la grandezza del "sovrano dei due mondi" si scontra con la miseria dell'uomo-Carlo, che potrebbe, in fin dei conti, essere quella di qualunque uomo...