L'idea assurda di libertà, le pedalate assortite agli odori della strada, un mondo circostante che balza davanti agli occhi gonfi di vento; nuvole in movimento, la lentezza che accompagna i loro corpi in quel progredire insolito, tra curve e montagne sempre più imponenti e sconosciute. Addentrarsi in realtà che sembravano impossibili anche solamente da immaginare, esplorare culture estranee al loro pensiero, vivere da nomadi, insomma una sorta di rinascita. Parlare in farsi, in tibetano oppure in turco; visitare città dalla fama splendente e dalle cupole blu come Samarcanda o Bukhara, bagnarsi gli occhi in laghi turchesi, accarezzare montagne immense, solcare piste sabbiose, attraversare i passi delle catene montuose del Pamir, degli Altai, del Tian Shan e del Kunlun Shan, sul filo dei 4000 metri.