Fabio Balotta gira per la città a piedi, essendosi concesso il sapiente privilegio di non voler adoprare l'automobile, per coltivare la sua creatività a diretto contatto con i soggetti che ritrae. Disegna più e più volte la stessa via, la stessa casa, la stessa fontana, gli stessi alberi, aggiungendo o sottraendo particolari, per via di mettere e di levare; e di volta in volta imprigiona la medesima realtà, che però non è mai uguale ai suoi occhi, nelle contenute dimensioni dei sottili fogli della sua Moleskine. Le ripetute traduzioni grafiche di uno stesso soggetto, di cui qui potete trovare qualche traccia, discendono, per ammissione stessa dell'autore, dalla volontà di indagare ed approfondire ogni volta la prima emozione provata. Nel 'nostro' carnet vi è il disegno per il disegno, senza dopo e senza prima, se si esclude la scelta personalissima dei soggetti da ritrarre. Non si tratta più di preparazione ad una fase successiva, ma di soggetti grafici compiuti, opere in sé, "disegnamenti", come si diceva un tempo.