Inquieta e letteraria, mitteleuropea, meticcia, Trieste la si afferra guardando l'orizzonte dal salotto sul mare di piazza Unità, seduti ai tavolini di un caffè o tra i magazzini portuali riconvertiti a fucine di idee. Con la Guida Verde fra le mani, leggendo i percorsi d'autore di Federica Manzon, imboccando le Rive e il lungomare fino al magico castello di Miramare o, appena fuori porta, i sentieri napoleonici che risalgono le propaggini del Carso.