Il libro si focalizza su quel 1517 nel quale fu posta la prima pietra del palazzo cui è dedicato, ma abbiamo creduto giusto raccontare una storia più ampia e articolata, partendo da quel vasto mondo del quale Montepulciano è un puntino, restringendo il campo alla Toscana e alla nostra città e presentando i due protagonisti principali di questa storia: il cardinale Antonio Del Monte, committente dell'impresa, e l'archistar (diremmo oggi) Antonio Giamberti il Vecchio, detto da Sangallo. Solo così poteva aver senso raccontare la vicenda del palazzo e collocarla nella storia medievale e rinascimentale di quella città che qualcuno ancor oggi chiama giustamente Perla del Cinquecento.