La Campania somiglia a un grande teatro con al centro della scena il Vesuvio: Napoli ai suoi piedi, il Tirreno di fronte e alle sue spalle l'entroterra, a formare un'articolata cavea di cime e valli dove secoli di ruralità contadina hanno lasciato tracce profonde. Nella nuova Guida Verde tre narratori campani - Franco Arminio, Lorenzo Marone e Natalino Russo - catturano la dimensione umana e quella naturale di una regione meravigliosa - esuberante, complessa, stratificata. Storia, arte, poesia, piaceri del mare e della buona cucina, ricchezze culturali e antropologiche si mescolano in un pastiche che costituisce l'essenza del Mediterraneo: ecco in successione il Golfo di Napoli con le sue isole, la penisola sorrentina, la Costiera amalfitana, il Cilento, Salerno, Caserta e il Sannio beneventano del silenzio e della luce. Fino all'Irpinia e ai suoi paesi dimenticati, a cui il conterraneo Arminio dedica una sentita ricognizione e versi inediti di una fiammante nettezza, come questi: «Si viene a Frigento per visitare il cielo o per guardare altri paesi da lontano. Si sale da un lato e si scende dall'altro. Si pensa di trovare il Sud dell'inedia e invece si trova un paese sobrio e semplice come una sedia.»