Hans Christian Andersen (1805-1875) fu uno dei più grandi viaggiatori della sua epoca. Contrariamente all'uso tradizionale dell'unico Grand Tour nel corso della vita, lo scrittore danese affrontò circa trenta viaggi in Europa e fu più volte in Italia. A Napoli soggiornò nel 1834, poi di nuovo nel 1841 - quando poi si imbarcò per un lungo viaggio in Grecia e Turchia - e infine nel 1846, quando rimase in città per quasi due mesi. Dei suoi lunghi soggiorni rimangono queste pagine di diario che descrivono le sue giornate in una città paragonata a «un paradiso», dove le sue visite a musei e teatri, le escursioni a Pompei, Sorrento, Capri, le ascensioni al Vesuvio e una frenetica vita sociale lo portano però a concludere che «Napoli è più pericolosa di Parigi, perché lì fa freddo, ma qui il sangue brucia». Il volume è accompagnato da circa cinquanta riproduzioni dei disegni che lo scrittore elaborò durante il suo primo soggiorno in città nel 1834.