"L'uomo che sapeva troppo" di Hitchcock e "Marrakech Express" di Salvatores hanno involontariamente dato un contributo al mito di questa città. Città millenaria, dalla storia convulsa, della quale è stato scritto tutto, Marrakech offre ancora al visitatore infiniti modi per una personale e irripetibile scoperta. Città berbera innanzitutto, definita il più grande ksar del Sud, in questi ultimi anni è diventata la destinazione turistica per eccellenza del paese, dove si viene anche solo per un week-end; e ciò perché la città si rinnova per far fronte alla domanda turistica: riad, centri di benessere, golf, escursioni nella regione, il menù si arricchisce e il turista ritorna.Marrakech è stata a lungo la meta segreta, quasi privata, di una minoranza di intellettuali e artisti, di creatori di moda e creatori di tendenze, di sangue blu più o meno blasonato, attirati dalla luce, dal clima, dalla "dolce vita" marocchina, fatta di alcove e di veli, di palazzi e di feste esclusive, dove si voleva ricreare l'harem proibito e agognato. Perciò il mito orientale si vende bene e i dépliant turistici abbondano di frasi e vocaboli come: voluttà, sogno, oasi di pace, frescura, calma in opposizione al trambusto della medina e al trambusto della nostra vita quotidiana. Questa guida è un suggerimento ai percorsi possibili in città e nella regione, lasciando ad ognuno il gusto di improvvisare.