In un momento in cui i mercati storici sono in crisi, questo racconto per parole e immagini diventa una testimonianza di quello che per decenni hanno rappresentato nelle abitudini e nella tradizione dei palermitani. Il risultato di queste istantanee è una progressiva perdita di identità dei mercati, i colori vivaci della frutta e della verdura della provincia di Palermo sbiadiscono, gli odori di spezie, carne e pesce svaniscono, le voci e le famose abbanniate si fanno più silenziose e si dissolvono nei ricordi di un'intera città. Ballarò, Capo e Vucciria rappresentano un itinerario antropologico imprescindibile per la storia e la memoria di Palermo.