"Perché io, in tutt'altre faccende affaccendato, mi sono intrigato con delle barzellette? Perché ho scoperto che sono una medicina miracolosa con una straordinaria proprietà terapeutica contro lo stress e il logorio quotidiano. La barzelletta è figlia dell'arguzia popolare, che con essa si vendica contro quelli che asfissiano la sua libertà. Essa è una soddisfazione, una compiacente vendetta personale, una scheggia impazzita d'ironia, una storiella fulminante con la quale vengono ridicolizzati il politico, il capoufficio, il carabiniere, il medico, lo scienziato... Tutti coloro insomma che si mettono sullo scranno. Difficile darle una paternità; e anche se ci fosse, verrebbe sempre aggiornata perché è una germinazione spontanea che si propaga di bocca in bocca e chiunque la racconti ci mette del suo, la modifica, la perfeziona. Nasce da un fatto, un avvenimento e si adatta e si dilata con il cambiamento della politica e dei costumi sociali". (Dalla presentazione)