"Il treno della Val Rosandra" ovvero la storia di una piccola e sfortunata ferrovia dal tracciato breve e acclive, ma ardito e spettacolare. Costruita in epoca asburgica quale alternativa all'unica linea privata presente sul territorio per spezzarne il monopolio, perse dopo soli 19 anni la sua funzione primaria a causa della realizzazione di una nuova ferrovia più moderna e fu, quindi, destinata al solo servizio locale verso l'Istria e Pola, ruolo confermato anche dopo il 1918, con il subentro dell'esercizio FS. Già pesantemente penalizzata dallo sconvolgimento geopolitico provocato dalla seconda Guerra Mondiale e spezzata da un confine tra entità nazionali allora ostili, divenne in breve un "ramo secco" e fu, perciò, chiusa alla fine del 1958, dopo appena 71 anni di vita. Smantellata nel 1966 e abbandonata per oltre 35 anni, solo recentemente è stata trasformata in pista ciclopedonale (2010), esaltandone, così, nella nuova veste, lo straordinario valore paesaggistico del suo singolare tracciato.