Benelli e MotoBi, due case finalmente riunite in un unico volume dedicato al racconto della loro storia sportiva, indubbiamente una delle più affascinanti nel firmamento motociclistico. Come solo i grandi hanno saputo fare, la Benelli ha legato la sua immagine a un motore, il monocilindrico monoalbero comandato da una cascata di ingranaggi che negli anni Trenta non ebbe avversari nella popolare classe 175. Cresciuto a 250 e passato alla distribuzione bialbero, il motore Benelli raggiunse l'apice del suo sviluppo nel dopoguerra, portando Dario Ambrosini al titolo mondiale nel 1950. Dieci anni dopo, l'evoluzione tecnica dei motori da Gran Prix richiedeva un maggior frazionamento e alla Benelli non esitarono a progettare e realizzare uno sbalorditivo quattro cilindri che affinato anno dopo anno non solo consentì al pilota australiano Kelvin Carruthers di conquistare il titolo mondiale nella classe 250 nel 1969, ma maggiorato a 350 e poi a 500, riuscì a sfidare, spesso vincendo, le formidabili MV Agusta nelle classi più prestigiose.