Lorenzo Meyer è sparito. Aveva ancora indosso i vestiti per la cerimonia del Voto - la tunica in velluto rosso, la cintura con lo spadino - ma dopo la messa di quella notte, la seconda domenica di ottobre del 1989, nessuno l'ha più visto. È una ricorrenza sentita in paese, il Voto, il rinnovo di una promessa antica alla Vergine, ma da allora è anche il ricordo del bambino scomparso, la celebrazione di una comunità in cui nulla potrebbe succedere, in cui nulla è mai successo. È anche la notte in cui, da sempre, i ragazzi si ritrovano alla diga, al limite del paese, dove all'insaputa degli adulti si consuma nella ferocia e nell'incanto della loro età di mezzo un'iniziazione che chiamano «Battesimo». Quella notte del 1989, la notte del suo Battesimo, a Lorenzo è successo qualcosa. Di quella notte esiste una verità ufficiale, quella di una ragazzina di dodici anni, che ha indicato un uomo, il colpevole, e un luogo, la sua casa. Era Anna che adesso, dopo trent'anni di assenza, è tornata. Anna che è la cicatrice attorno a cui il paese si è rimarginato. Anna che, come tutti, ha preferito dimenticare. Eppure in paese qualcuno ricorda. Forse è Caterina, sorella di Lorenzo e migliore amica di Anna, cui la lega un segreto inconfessabile. Forse è la madre di Anna, che il suo segreto l'ha portato nella tomba. Forse è Giovanni, tredicenne di oggi in cui rivivono gli slanci e le crudeltà dell'adolescenza. Che cosa accadde, e accade ancora, nei campi avvolti dalla nebbia, sui sentieri fra l'argine e la vecchia distilleria di menta?