Dopo "L'unguento delle streghe", primo romanzo della serie dedicata a Piergiorgio (Pigì) Sovieri - giornalista d'inchiesta del Gazzettino di Puglia - nel quale il protagonista era risultato determinante per la soluzione del caso dell'assassinio della sua ex moglie, il cronista viene coinvolto in una nuova vicenda che apparentemente si presenta come una rapina in villa finita male. L'uomo che è stato ridotto in fin di vita non è una persona qualunque: è l'avvocato Ugo Destrasi, Direttore delle relazioni internazionali dell'ANAPE, l'Agenzia Nazionale per gli approvvigionamenti energetici. I suoi aggressori hanno parlato tra loro in arabo, hanno neutralizzato i sofisticati sistemi di allarme della villa, lo hanno aggredito chiedendogli di aprire la cassaforte e, di fronte al suo rifiuto, lo hanno picchiato a morte, senza toccare la moglie e senza portare via nulla dall'abitazione. La vasta rete dei contatti internazionali dell'avvocato Destrasi entra in fibrillazione per l'efferatezza dell'aggressione, temendo che essa possa celare ben altre strategie: da Roma ad Algeri, da Parigi a Washington, la rete dei sodali della vittima si mobilita per cercare di comprendere le ragioni oscure dell'aggressione. Entrano così in campo una serie di personaggi legati ai servizi di sicurezza di vari Paesi, che riescono ad intercettare alcuni spunti nelle "dark net" frequentate dai gruppi integralisti islamici, in cui si ipotizza che gli aggressori cercassero di impadronirsi del risultato di una clamorosa scoperta scientifica che potrebbe azzerare il valore dei combustibili fossili in favore di un nuovo propellente a impatto zero ricavato dall'elettrolisi dell'acqua ottenuta senza utilizzo di energia elettrica. Il numero dei possibili mandanti è sterminato: dalle organizzazioni terroristiche islamiche ai tanti sodali della vittima, dai potentati affaristici internazionali ai parenti più prossimi all'uomo. In un tourbillon di eventi all'apparenza incoerenti e contraddittori, sarà ancora una volta Pigì Sovieri e il suo caratteristico "pensiero ruminante" a suggerire la chiave interpretativa che consentirà all'amico Maggiore dei Carabinieri Jacopo Bellono di portare alla luce la verità.