Questa è una storia vera. Renato in realtà non si chiama Renato. Di mestiere fa l'undercover, lavora cioè "sotto copertura". È un sottufficiale veneto dei carabinieri che ha la preziosa capacità di calarsi nelle vesti di qualsiasi personaggio e di mimetizzarsi, in maniera naturale, negli ambienti malavitosi più diversi e pericolosi. Renato nel 2003 lavora per undici mesi a Napoli e periferia, infiltrandosi in due diversi sistemi camorristici. In entrambi i casi il suo lavoro consente alla Procura della Repubblica di Udine di far arrestare, processare e condannare falsificatori di banconote e trafficanti di armi da guerra importate dai paesi balcanici. Renato sa fingersi tanto un uomo d'affari quanto un criminale allevato nella Mala del Brenta ma non è affatto semplice convincere i propri interlocutori. Non può sbagliare perché far sorgere in loro il minimo sospetto sulla vera identità dell'undercover significa giocarsi la vita.