Càvia s. f. [dal lat. scient. Cavia, che è dal port. brasil. çaviá, saviá «topo», voce di origine tupi]. In zoologia, genere di roditori della famiglia cavidi, che comprende, oltre a specie selvatiche, la c. domestica popolarmente nota come porcellino d'India (lat. scient. Cavia cobaya), col mantello bianco uniforme, oppure pezzato di nero, di bruno, ecc.; alcune razze pregiate hanno pelame lungo (c. peruviana, c. d'Angora) o irto e arruffato in vortici di peli (c. abissina). Ormai rare come animali da cortile, le cavie sono molto usate nei laboratorî biologici e medici come animali da esperimento; di qui l'espressione c. umane, per indicare gli uomini sottoposti a esperimenti biologici (e analogam. uomo-c., fare da c. o sim., anche in senso fig.); per estens., città-cavia, città fabbricata appositamente per esperimenti di bombardamento atomico. "Le Cavie" si svolge nell'universo farmaceutico. Le cavie sono uomini e donne che si offrono volontari per testare un antidepressivo rivoluzionario messo a punto da un laboratorio farmaceutico, ma il farmaco avrà delle ripercussioni quantomeno inattese sulle loro vite...