Una prospettiva fresca e inusuale quella che viene fornita in questo volume in merito ai club calcistici: tra consistenti diritti televisivi e gli stipendi del personale tecnico a molti zeri si può dire che questo tipo di imprese risponde a criteri di economicità? Dopo una premessa sull'origine dei club calcistici come associazioni e la svolta che si è avuta a partire dal "caso Bosman" l'autore indaga la natura e le peculiari caratteristiche aziendali del club calcistico italiano attuando dapprima un'analisi qualitativa e poi quantitativa (con una vera e propria analisi del bilancio delle singole società) della loro attività d'impresa per poi confrontarli con quelli di altri paesi europei di grande tradizione calcistica come Gran Bretagna, Spagna, Francia e Germania. La panoramica a tutto tondo permette all'autore di suggerire a conclusione del volume una serie di strategie per improntare la società calcistica a una più stringente logica di economicità a maggior ragione adesso - dopo che le interruzioni dovute all'emergenza sanitaria hanno ancor più messo in evidenza le falle della corrente gestione aziendale.