Nel corso della sua movimentata carriera di scienziato, Norbert Wiener prestò sempre una particolare attenzione agli aspetti etico-sociali del processo di scoperta scientifica. Questo suo studio è dedicato all'invenzione, vero «motore» del progresso, e ai meccanismi attraverso i quali le nuove idee nascono, si sviluppano e danno origine alle applicazioni. La sua tesi di fondo è semplice: le idee davvero innovative non nascono in modo meccanico e continuativo, così da essere immediatamente utilizzabili, ma esercitano un'influenza che si protrae nel tempo e nello spazio. La società, dunque, dovrebbe incoraggiare le menti migliori a dedicarsi liberamente ai rispettivi campi di ricerca, e ricompensare comunque i frutti della loro creatività. Scritta nel 1954, quest'opera conserva la sua attualità anche oggi, in un'epoca in cui la scienza si va muovendo proprio nella direzione opposta a quella auspicata da Wiener, e in cui un ripensamento dei modi e tempi del «progresso» si impone come inderogabile. Commento al testo di Andrea Bonaccorsi.