In "Gramsci a Turi", Antonio Tarantino racconta il calvario di Gramsci, processato dal regime fascista perché fedele «a un'ispirazione, a un'idea d'uomo, a una storia, tutta da inventare, da far esistere». La ricostruzione dei terribili momenti della prigionia a Turi è affidata quasi esclusivamente alle parole dei trenta personaggi che popolano il testo: gente comune, personalità della sinistra italiana, esponenti del regime. Attraverso le loro voci, sembra colmarsi quel vuoto emerso tra il resto del mondo e Antonio Gramsci, protagonista solitario che «non c'è mai o quasi mai, e quando c'è ha un modo assente di esserci».