Una metafora fanta-web, dinamica e ricca di colpi di scena, ambientata nell'anno 2000. L'incipit è un dialogo storico sulla musica, nell'ambito di un noto talk show televisivo, esperimento che prende forma da un conciso richiamo al teatro dell'assurdo. Ma già dal terzo capitolo, si fanno spazio situazioni grottesche, trasportando il lettore nell'essenza del protagonismo, mediante un'entità (il protagonista, appunto) che riassume e incarna il lato oscuro dell'era tecnologica. Il pericolo viene da internet e si manifesta attraverso l'immagine di paganini: tramite terminali e apparecchi telefonici, ogni azione umana viene, misteriosamente, controllata, seguendo scopi poco chiari. Compito dell'eclettico musicista-poeta e dell'avvenente psicologa sarà quello di restituire il lato buono dell'arte, spesso manipolata e utilizzata in circostanze di dubbia trasparenza. Finale a sorpresa, ironico, moderatamente tinto di rosa.