Alla fine dell'Ottocento - soprattutto grazie alla diffusione internazionale della drammaturgia di Henrik Ibsen, di August Strindberg e del magistero critico di Georg Brandes -, dalla Scandinavia cominciò a diffondersi in Europa la "luce" di un nuovo teatro, che rilanciava inedite tematiche familiari, femministe, filosofiche e sociali. Fu così che si sviluppò un'importante tradizione da cui derivano registi come Ingmar Bergman e autori come Lars Norén e Jon Fosse, che oggi tengono il campo sui cartelloni teatrali di tutto il mondo. Il libro delinea la straordinaria avventura del teatro scandinavo, bilanciando l'attenzione per il dramma e per il lavoro di attori e registi con quella per le vicende delle grandi scene nordiche dal XVIII al XXI secolo.