Il presente testo è indirizzato ad un ampio pubblico di lettori: non solo esperti di teatro, ma anche e soprattutto educatori, insegnanti e operatori sociali, affinché possano acquisire conoscenze riguardanti la scienza dell'Educazione alla Teatralità. Inoltre, vuole approfondire la valenza pedagogica dell'esperienza teatrale del gioco drammatico, partendo da alcuni aspetti fondamentali appartenenti alla storia del teatro del Novecento. Il gioco drammatico, definito come valido strumento per facilitare la relazione con se stessi e con gli altri, acquista una valenza pedagogica espressiva, un valore e un compito educativo. Questo impianto educativo, prende spunto dal sistema pedagogico teatrale che, all'origine, era destinato alla formazione degli attori: esso prende avvio verso i primi anni del Novecento attraverso alcune figure come quelle di Jacques Copeau e Lèon Chancerel. Il gioco drammatico è un'attività espressiva, ludica, cognitiva ma è anche una corretta gestione da parte del bambino e del ragazzo del proprio corpo e delle sue espressioni, verso gli altri e nell'ambiente. Non solo, costituisce un momento molto importante anche nella formazione degli adulti, nell'ottica di una possibile educazione permanente fondata sull'essere e sulla necessità di una concreta progettualità in ambiti educativi.