Il Circo d'Abruzzo è un teatro dell'essenziale, dove ogni rappresentazione è frutto spontaneo di un essere in farsi e metafora di un percorso di ricerca verso la saggezza. Senza quinte e senza costumi, né pareti e scenografie, niente copioni prestabiliti e didascalie: soltanto una mise en scène dell'immediato nella cornice della natura, dove gli attori sono sé stessi e possono esprimersi anche con il silenzio, con gli sguardi e con l'ascolto. Con questo libro Emmanuel Gallot-Lavallée ci conferma ancora una volta di essere un grande autore controcorrente, un artista lontano dagli stereotipi, un maestro di paradossi che reinventa un teatro reinventa un teatro dell'anticonvenzionale e dell'ingenuità insegnandoci a ritornare all'infanzia.