Il volume si propone un'indagine storico-critica della figura del dramaturg, "sconosciuto" teatrale per antonomasia: nato nel Settecento tedesco, cresciuto nella Germania Est grazie a Bertolt Brecht, approdato nel mondo anglofono con modalità innovative. Obiettivo di tale analisi è quello di giungere a una panoramica approfondita e consapevole, anche e soprattutto in chiave comparatistica, della "sotterranea" gestazione del ruolo in un'Italia che non lo ha ancora accolto pienamente. Rintracciati degli almeno ideali precursori in artisti ottocenteschi, quali Gustavo Modena e Arrigo Boito, la trattazione prosegue nel nostro Novecento (con Gerardo Guerrieri, Edoardo Sanguineti e altri) prima di immergere le mani nella contemporaneità, tentando di individuarne - col supporto di alcune interviste - alcune delle "coordinate dramaturgiche" più significative.