Il libro esce in occasione del primo centenario di rappresentazioni teatrali pirandelliane 1915-2015. Dopo i clamorosi successi e insuccessi delle prime discusse affermazioni pirandelliane degli anni Dieci e Venti del secolo scorso con le relative personali affermazioni di Angelo Musco (per il Teatro siciliano), di Ruggero Ruggeri (per il teatro dei grandi ruoli maschili) e di Marta Abba (per quelli femminili per lei personalmente scritti), avvenne una specie di determinato dimenticatoio nei riguardi del Teatro di Luigi Pirandello. Gli anni Quaranta subirono un silenzio quasi oltraggioso riguardo al Teatro dell'autore dei "Sei personaggi in cerca d'autore". Il pubblico - il grande pubblico - pareva quasi voler respingere questo "cervellotico" teatro che, certamente, non faceva "cassetta" e soltanto una coraggiosa e furente attrice si vendette tutti i propri gioielli per poter continuare ad essere la "Figliastra" e la "Signora Frola", "Ersilia Drei" e "Donna Anna": Paola Borboni. Negli anni successivi, dal dopoguerra fino ai giorni nostri, le fortune sceniche del teatro pirandelliano ebbero fortune diverse, analizzate in questo volume certamente non in modo esaustivo ma proponendo al lettore una chiave di lettura basata sul valore artistico delle rappresentazioni, in omaggio al vero teatro del grande autore siciliano. Per questo, in occasione della prima storica celebrazione di un secolo di rappresentazioni pirandelliane abbiamo qui pensato di fare un bilancio della nuova situazione drammatica (o tragica).