Lunga, rigorosa, sublime la coincidenza tra Carmelo Bene e i poeti russi. Il primo Spettacolo-concerto Majakovskij andò in scena nel 1960, a Bologna; per la Rai, negli anni Settanta, il sommo Carmelo s'inventa "Bene! Quattro diversi modi di morire in versi", con letture da Aleksandr Blok, Sergej Esenin, Boris Pasternak e, ovviamente, Majakovskij. Lo stesso modulo è proposto nel 1980, a onorare i 50 anni dalla morte di Majakovskij, nel "concerto in due tempi per voce recitante" Carmelo Bene in "Majakovskij", con le musiche di Gaetano Giani Luporini, di cui De Piante propone un estratto del programma di scena, pubblicato dal Teatro dell'Opera di Roma. A vent'anni dalla morte di Carmelo Bene, un esuberante libro-feticcio, da collezione. Nell'intervista rilasciata a Vittorio Sermonti - e pubblicata nel libro, insieme al saggio di Angelo Maria Ripellino - Bene insegna la didattica minima dell'artista: "si può essere in regola col proprio tempo solo se si sconta fino in fondo la ribellione del proprio essere inattuali".