Nel laboratorio di improvvisazione teatrale che Ciro Gallo realizza con gli studenti della Facoltà di medicina della Seconda Università di Napoli, si sperimenta la dimensione dell'ascolto, esercitando la creatività e l'empatia ed esplorando lo spazio della relazione con l'altro. I ragazzi raccolgono le storie di malati e le restituiscono in forma di narrazione scritta, perché rinarrare aiuta a mettere ordine, a capire, a mantenere l'unità della persona malata. La storia deve essere reale, non inventata, e quella di Mariateresa lo è: venti lunghi anni segnati da una grave diagnosi oncologica, durante i quali anche il rapporto conflittuale e difficile con i medici curanti ha giocato un ruolo non marginale. Il libro curato da Ciro Gallo è il risultato di questo esperimento di medicina narrativa.