Ha viaggiato come Emilio Salgari, il regista e attore Arturo Cirillo, nella sua esplorazione pluriennale della drammaturgia americana. Ha incontrato gli Stati Uniti senza solcare l'oceano, rimanendo non solo in Italia, ma claustrofobicamente chiuso in quella gabbia della mente che è la famiglia, l'eterno nucleo incandescente delle relazioni personali e familiari. Non c'è bisogno di visitare la sterminata provincia americana, inutile guidare sulla Route 66, non serve confrontarsi concretamente l'American Dream, per capire le sfumature, le sottigliezze, i dolori, i sogni degli esseri umani. E grazie a questo approccio, allora, Arturo Cirillo ha dato nuova vita a Tennessee Williams, Edward Albee ed Eugene O'Neill...