Ci sono libri che nascono nel chiuso di uno studio, in luminose biblioteche, nei corridoi di un convegno accademico. L'idea di questo libro ha invece preso forma sulle piazze di varie cittadine cuneesi, in teatri comunali e parrocchiali un pò rétro, in campi da calcio provvisoriamente adibiti a spazio concerti. La lingua che usano, quel mix creativo di italiano e dialetto piemontese, è quella che abbiamo orecchiato e parlato fin da bambini; i luoghi che cantano ci sono famigliari, dalle colline delle Langhe di Beppe Fenoglio all'arco alpino di Nuto Revelli, passando per quella cintura un pò anonima di paesi nè di collina nè di montagna e nè di pianura che sono Carrù, Farigliano, Piozzo, la terra dei Trelilu appunto. Assistere ai concerti dei Trelilu è un pò come guardarti allo specchio. Scopri che un tempo anche tu ti vergognavi di appartenere a quel mondo contadino che ancora puzzava di stalla. Scopri perché non riuscivi a parlare di questioni amorose come facevano i tuoi amici della grande città.