Questo manualetto vuole essere uno strumento teorico-pratico per consentire agli operatori dell'assistenza sanitaria di fare effettivamente la differenza nella pratica clinica quotidiana. Riuscire a fare la differenza, con un approccio interdisciplinare, è sia un traguardo professionale sia un modo per proteggersi dal burn out. Punto di forza del volume è la declinazione pratica delle riflessioni teoriche presentate: vengono trattati, infatti, diversi casi clinici, estesamente commentati, offrendo così un articolato riassunto degli innumerevoli aspetti pratici appresi in decenni di studio e di approfondimento nella pratica professionale da parte degli autori, con una specifica attenzione alle risorse, piuttosto che ai deficit, delle numerose persone incontrate nel percorso di cura. Capita frequentemente ai professionisti di non valutare la propria prassi e i suoi esiti in base all'enorme messe di informazioni che i pazienti offrono non solo con le parole, ma con tutte le loro reazioni non verbali, spesso più spontanee delle parole. Per tali ragioni, queste pagine sono incentrate sul significato relazionale del contatto tattile che, essendo una ineludibile componente dei rapporti tra gli esseri umani, nell'ambito professionale passa sotto silenzio. Si cerca qui di esemplificare come il contatto tattile possa essere uno strumento prezioso a sostegno dell'alleanza terapeutica e, quindi, dell'aderenza alle cure. Questo volume può dare un contributo a quei lettori che, nel vivere le loro esperienze professionali, vogliono fare attenzione a come queste vengono vissute piuttosto che accontentarsi di attraversarle. Prefazione di Andrea Bellone. Postfazione di Marta Lazzeri.